Meno male che abbiamo ritrovato un vecchio manifesto con la nostra prima iniziativa negli spazi dell’ex bar su viale Carlo Felice, alla base dell’occupazione abitativa che nel 2004 ha liberato un intero stabile della Banca di Italia abbandonato da anni, altrimenti anche quest’anno ci saremmo dimenticati che il tempo passa.
Volevamo una nostra casa per andare in giro per il mondo, cresciuti nella Roma del Corto Circuito, del Forte Prenestino, della Torre, dell’Ex Snia, dei concerti al Villaggio Globale, del 32, del Cinodromo e di decine di altri spazi che lottano da anni e che nella loro diversità rendono ogni giorno la nostra città migliore: a elencarli tutti si farebbe torto a chi si dimentica, e forse già lo abbiamo fatto, ma noi ci sentiamo parte di un’unica famiglia. La spinta che ha portato milioni di noi a Genova, a Napoli, Firenze, Vicenza, Val Di Susa, L’Aquila, e in mille altri posti, ci ha portato qua, e negli spazi di un decrepito ex bar abbiamo gettato quel seme e visto crescere relazioni, esperienze, coscienza.
Dal 2005 abbiamo intrapreso questa strada, quella di recuperare uno spazio e renderlo un luogo di incontro, aperto ad essere attraversato da centinaia di persone, migliaia in sei anni, storie, musiche; aperto a quelle pratiche di produzione culturale strozzate dai circuiti ufficiali, ad ospitare concerti, presentazioni di libri, proiezioni, prove teatrali, percorsi artistici; ma soprattutto ad alimentare relazioni sociali improntate su valori libertari, antirazzisti, antifascisti, ecologisti.
Siamo convinti che posti nei quali non si è clienti, in cui i rapporti malati che si costruiscono nel mondo del lavoro e nella società dei consumi lasciano spazio alla condivisione dei saperi, alla solidarietà, al rispetto della persona, servono ancora, per costruire a nostro modo la voglia di lottare per la dignità di tutti e alimentare la rabbia per ogni ingiustizia, verso chiunque e ovunque essa avvenga.
Per questo in queste quattro giornate sicuramente Ci festeggeremo, saluteremo i vecchi amici, quelli nuovi, quelli che si affacciano e quelli che non si sono mai affacciati ma si affacceranno; festeggeremo Radiosonar, che ha trovato casa da qualche mese da noi; Slot, un progetto artistico che ci sta attraversando; Senza Tregua, collettivo studentesco che si riunisce da qualche tempo da noi; i sound che hanno animato il nostro spazio, i gruppi che hanno rotto i timpani ai nostri vicini, i fotografi e i pittori che hanno esposto da noi, gli attori che hanno provato da noi e così via; ma festeggiamo soprattutto i centri sociali sparsi in tutta Italia, le nuove lotte, le nuove occupazioni: il nuovo fronte degli studentati occupati come Puzzle e Point Break, l’acqua pubblica, la ricostruzione de L’Aquila, il vento nuovo che soffia nel Mediterraneo, gli indios che si battono in Sudamerica contro le devastazioni ambientali, gli studenti in Iran, il 14 dicembre, lo sport per tutti, la rete libera, l’energia pulita, l’abbattimento di una classe dirigente infame che ci ruba il futuro e trova sempre nuove forme per nascondere lo sfruttamento dell’uomo sull’uomo.
Con chi non riuscirà a passare, ovviamente ci vediamo in piazza.
Programma
Giovedì 24:
h.19 Incontro-dibattito sugli spazi occupati.
h.22 Il “Quizzettone” sulla storia del Sans Papiers, RadioSonar, Slot e chi più ne ha, più ne metta. Conduce Lupin the 3sh.
Venerdì 25:
h.19 Aperitivo musicale a cura di RadioSonar.
h.22 “Otto: per il diritto alla rabbia”. Spettacolo di e con Carla Vitantonio.
h.24 “21st Century Battle Trash!”. Radio Kairos VS RadioSonar.
Sabato 26:
Adesione al corteo in difesa dell’acqua pubblica.
h.19 Aperitivo musicale a cura di RadioSonar.
h.22 Live I.D.P. (ska punk)
h.23:30 Tarantattack (dancehall reggae from Taranto)
Durante la serata esposizione del collettivo “La Mano”
Domenica 27:
h.19 Aperitivo musicale a cura di RadioSonar.
h.22 Baracca Sound is Ring the Alarm (radioshow live).