Action occupa uno stabile abbandonato in via romagna42.
Verso la mobilitazione contro gli stati generali di Alemanno
Mentre il 22 e 23 febbraio Alemanno realizzerà la sua kermesse mediatica per nascondere l’immobilismo della sua azione di governo, noi oggi contribuiamo concretamente a segnalare una via di uscita dall’emergenza abitativa, di cui non si parlerà il 22 e 23, segnalando uno degli spazi abbandonati che potrebbero essere recuperati per essere affittati a un canone sociale.
Negli ultimi dieci anni gli affitti sono aumentati più del doppio, nel 2009 – ultimi dati disponibili – gli sfratti emessi sono notevolmente aumentati, raggiungendo il valore più alto degli ultimi 12 anni ( 51.390, 17,1% in più rispetto al 2007); in particolare sono aumentati gli sfratti per morosità ( 40.681, il 79,1% del totale). Roma è la città nella quale sono stati emessi il maggior numero di sfratti: 31.111 negli ultimi 5 anni, di cui 19.273 per morosità; 7.574 solo nel 2008 di cui 4.879 per morosità.
Il disagio abitativo riguarda fasce sociali un tempo immuni. Non è un caso che Roma ha perduto 300.000 abitanti che sono andati a vivere in provincia: perché i prezzi delle case e degli affitti sono proibitivi per la maggior parte dei cittadini. E questo mentre esistono numerosi spazi non utilizzati. Secondo il censins esistono 270 mila case vuote e sono 120.000 quest’anno le case invendute a causa della crisi.
L’amministrazione comunale ha assistito inerme a questo drammatico stato di cose, dopo aver sbandierato in campagna elettorale la volontà di realizzare 30.000 case popolari a Roma.
Dopodichè, l’amministrazione è caduta nell’immobilismo. Le case realizzate, sono circa 200 e tutte acquistate dal libero mercato nell’estrema periferia della città.
Inoltre, da due anni ormai è fermo il bando per presentare domanda di casa popolare, il che lascia molti cittadini nel totale abbandono.
Ma l’emergenza abitativa è scomparsa dall’agenda della destra. Non vi è stato nessun accenno al tema al momento dell’insediamento della nuova giunta, da un mese è vacante il posto di presidente della commissione casa, è il nuovo delegato alla casa è un ex tassista senza alcuna esperienza in materia.
A questo immobilismo, però, si contrappone un grande attivismo del Sindaco nei progetti che costruiscono case per il mercato privato. Infatti, i progetti di Alemanno prevedono 17 milioni di metri cubi di nuovo cemento, senza prevedere né iniziative di recupero degli spazi abbandonati, né progetti di edilizia pubblica.
Come se non bastasse, Alemanno non ha speso neanche una parola sul tema dell’emergenza sfratti. La promessa di un blocco straordinario per la città di Roma, ormai risalente all’aprile del 2009, è rimasta lettera morta. Anzi, anche la mini-proroga governativa non è stata ancora ripristinata.
Questo tempo non è passato in maniera indolore, tantissime famiglie, senza alternativa, non hanno altra possibilità di occupare spazi abbandonati. Se dall’ alto arrivano chiacchiere, dal basso si praticano i fatti.
E non si tratta solo di un atto estremo di protesta, ma anche della indicazione della strada da percorrere. Occorre cambiare passo, anzitutto fermando sfratti e sgomberi e poi progettano interventi articolati di edilizia pubblica per le diverse fasce sociali, partendo dal recupero e la riqualificazione degli spazi vuoti pubblici e privati, per reperire alloggi erp e appartamenti da affittare a canone sociale nel quadro di un governo pubblico della locazione.