Ieri siamo stati davanti a Bankitalia, mentre il Ministro Fornero era dentro al convegno “Le Donne nell’Economia”.
http://www.globalproject.info/it/in_movimento/Ministro-Fornero-abbiamo-un-conto-in-sospeso/11003
Siamo stati là per ricordare a Bankitalia che occupiamo un suo stabile, e che da là non ce ne andiamo, ma anche per ricordare tante altre cose.
Il ruolo delle Banche nella crisi, tutti i sacrifici richiesti a lavoratori e agli italiani, con nuove tasse, con i tagli al welfare, all’istruzione pubblica, ai servizi sociali, per salvare le prime responsabili del crack della finanza e del proliferare dei titoli tossici.
Nessuna azione ancora che colpisca i responsabili del debito accumulato in questi anni, e che rompa il legame tra partiti, finanza, banche, grandi imprenditori, che da decenni gestiscono il patrimonio pubblico, i territori, per i loro interessi privati.
Siamo stati là in quanto precari e senza casa che domani saranno in piazza con la Fiom, perché lavoro, reddito welfare e un audit sul debito che chiarisca che la spesa pubblica è alta non certo per la qualità dei servizi.
Non ci sono soldi per evidenti e risaputi motivi che nessuno vuole evidenziare.
Migliaia di persone domani scenderanno in piazza
In solidarietà con chi le grandi inutili opere le contesta da anni in Val Di Susa, mentre le banche le finanziano, con tutti coloro che si oppongono alle speculazioni sui territori e sulle nostre vite.
A fianco di Lucha YSiesta, lo spazio delle donne che lottano per i diritti tutto l’anno.
Ci hanno concesso un incontro, proprio venerdì, alle ore 9:30 alla sede. Davide incontra Golia. Ma Davide è una moltitudine.
Invitiamo tutti all’appuntamento a piazzale Aldo Moro alle h 9, per unirsi al corteo della Fiom.
Noi ci ritroveremo alla sede di Bankitalia a via dei Serpenti 53, alle h 9 per affrontare l’incontro e ricordare tutto questo ai signori banchieri, tutto quello che sfilerà domani a Roma, prima di unirci alle migliaia di persone che raggiungeranno la capitale domani.
Non ci sentiremo quindi soli. Gli diremo che la crisi non si affronta con sgomberi, come il corteo ricorderà che non la si affronta vessando i lavoratori e smantellando i diritti conquistati in decenni di lotte.
Il debito è pubblico, ma ha dei responsabili.
L’Italia, quella onesta e vera, dei lavoratori, dei senza casa, di quelli che pagano le tasse, i mutui, gli affitti in nero e lavorano senza diritti o non lavorano è invece in credito: di case, di lavoro, di servizi, di diritti, di welfare, di rispetto per l’ambiente, di un futuro e di uno sviluppo che segnino finalmente una discontinuità col passato.