1° Maggio – MayDay #occupybankitalia verso #blockupyFrankurt!

Anche durante il concertone del primo maggio organizzato a San Giovanni, il csoa Sans Papiers e RadioSonar continuano ad #occuparebankitalia. Anzi, quale occasione migliore per esportare sulla strada il nostro messaggio, i nostri attraversamenti, i nostri corpi, le nostre idee? Prosegui la lettura »

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THE INTERNATIONAL BALKAN GIPSY RAVE – “DISCO PARTIGIANI”

THE INTERNATIONAL BALKAN GIPSY RAVE - "DISCO PARTIGIANI" TORNA LA SERATA + ZINGARA DELLA CAPITALE

SE NON SA BALLARE NON E’ LA NOSTRA RIVOLUZIONE …

VAGABONDI GIRAMONDI VIANDANTI E PELLEGRINI UNITI PER L’ENNESIMO VIAGGIO NELL’ EST DELL’ EUROPA

A NUOTO O COL GOMMONE TORNIAMO NELLE TERRE DI NESSUNO AL DI LA DELL’ADRIATICO

RIPERCORREREMO ATTRAVERSO PROIEZIONI AD HOC PER L’OCCASIONE, LA RESISTENZA DEI BALCANI

TROMBE E FISCHIETTI METTETECELI VOI !!!

GADJODROME SELECTA IS DANISH OUTSIDER ( DALLA DANIMARCA RESIDENT DEL @ CSOA SANS PAPIERS)

GIPSY PUNK’ FOLK e ROLL

FLUCHANKA SELECTA ( DA MATERA COL FURGONE) dj set Balkan brass-electro balkan-electro gypsy-gypsy punk-gypsy ska-electro swing-cumbia gitana-turbofolk-electro taranta….. Trascinanti ritmi tzigani miscelati con le nuove sonorità che spaziano dal reggae al funk, dallo ska fino ad arrivare all’elettronica senza però trascurare i suoni tradizionali balcanici.
Un viaggio electro-gitano, una credibile via di incontro tra la musica zingara, e la world-beat.

****** MONDO CANE *** SURF R’N’R GIPSY TURBO FOLK *** direttamente da radio popolare roma 103.3 fm !!

ORA E SEMPRE RESISTENZA DISCO PARTIGIANI

SIETE PRONTI…. IL TORPEDONE STA ScalDANDO I MOTORI CON 2.5 KWATT DI IMPIANTO!!

martedi 24 aprile dalle 21.30 !!

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7 FANTASTICI ANNI DI #OCCUPYBANKITALIA

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DIRITTO DI RESISTENZA #OCCUPYBANKITALIA

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Electro Disco Pirate Party – Carlo von Lynx liveset

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9 marzo da BANKITALIA a sostegno della FIOM per i Beni Comuni


Ieri siamo stati davanti a Bankitalia, mentre il Ministro Fornero era dentro al convegno “Le Donne nell’Economia”.

http://www.globalproject.info/it/in_movimento/Ministro-Fornero-abbiamo-un-conto-in-sospeso/11003

Siamo stati là per ricordare a Bankitalia che occupiamo un suo stabile, e che da là non ce ne andiamo, ma anche per ricordare tante altre cose.
Il ruolo delle Banche nella crisi, tutti i sacrifici richiesti a lavoratori e agli italiani, con nuove tasse, con i tagli al welfare, all’istruzione pubblica, ai servizi sociali, per salvare le prime responsabili del crack della finanza e del proliferare dei titoli tossici.
Nessuna azione ancora che colpisca i responsabili del debito accumulato in questi anni, e che rompa il legame tra partiti, finanza, banche, grandi imprenditori, che da decenni gestiscono il patrimonio pubblico, i territori, per i loro interessi privati.

Siamo stati là in quanto precari e senza casa che domani saranno in piazza con la Fiom, perché lavoro, reddito welfare e un audit sul debito che chiarisca che la spesa pubblica è alta non certo per la qualità dei servizi.
Non ci sono soldi per evidenti e risaputi motivi che nessuno vuole evidenziare.
Migliaia di persone domani scenderanno in piazza

In solidarietà con chi le grandi inutili opere le contesta da anni in Val Di Susa, mentre le banche le finanziano, con tutti coloro che si oppongono alle speculazioni sui territori e sulle nostre vite.
A fianco di Lucha YSiesta, lo spazio delle donne che lottano per i diritti tutto l’anno.
Ci hanno concesso un incontro, proprio venerdì, alle ore 9:30 alla sede. Davide incontra Golia. Ma Davide è una moltitudine.

Invitiamo tutti all’appuntamento a piazzale Aldo Moro alle h 9, per unirsi al corteo della Fiom.

Noi ci ritroveremo alla sede di Bankitalia a via dei Serpenti 53, alle h 9 per affrontare l’incontro e ricordare tutto questo ai signori banchieri, tutto quello che sfilerà domani a Roma, prima di unirci alle migliaia di persone che raggiungeranno la capitale domani.

Non ci sentiremo quindi soli. Gli diremo che la crisi non si affronta con sgomberi, come il corteo ricorderà che non la si affronta vessando i lavoratori e smantellando i diritti conquistati in decenni di lotte.

Il debito è pubblico, ma ha dei responsabili.
L’Italia, quella onesta e vera, dei lavoratori, dei senza casa, di quelli che pagano le tasse, i mutui, gli affitti in nero e lavorano senza diritti o non lavorano è invece in credito: di case, di lavoro, di servizi, di diritti, di welfare, di rispetto per l’ambiente, di un futuro e di uno sviluppo che segnino finalmente una discontinuità col passato.

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BANKITALIA: palazzi precari, vite precarie. Ora facciamo i conti.

Dopo 8 anni Bankitalia si accorge che una struttura del suo immenso patrimonio è decadente, in precarie condizioni, e chiede lo sgombero di 50 famiglie, di un centro sociale, di una radio e di un’officina di arte e di comunicazione.

CI TROVERETE LA’ DAVANTI, PRONTI A PRESENTARVI IL CONTO È notizia di oggi che Bankitalia annuncia un altro anno di recessione. Un altro anno in cui, in nome dei conti da sistemare, verranno proposte politiche di austerity, di tagli al welfare, di riduzione del benessere sociale. Lacrime e sangue. Per far fronte a un debito del quale gli unici responsabili sono politici, grandi imprenditori, banchieri e finanzieri.

La nostra storia inizia otto anni fa, a viale Carlo Felice 69, a due passi da piazza S. Giovanni.
Tra le tante proprietà della Banca d’Italia di quel quadrante, una giaceva in “pericolante” stato di abbandono, da anni.
Come da anni migliaia di famiglie e persone a Roma combattono con affitti da strozzini, e carenza di risposte da parte del governo della città all’emergenza abitativa.

La soluzione all’emergenza abitativa è di norma affidata ai grandi costruttori, che tanto per dare impulso al mercato del cemento, dietro cui si celano capitali da ripulire, ottengono dalle amministrazioni appalti per costruire interi quartieri nel deserto, senza servizi, sventrando i territori, creando ghetti e condizioni di vita impossibili.

In questo contesto, 50 nuclei familiari in emergenza abitativa decidono di alzare la testa, riprendersi i propri diritti e la propria dignità, e occupano quello stabile.
Cosa è successo in questi otto anni?
Il Comune ha dato delle risposte a queste famiglie?
La Banca D’Italia ha mandato degli operai a iniziare i lavori per ristrutturare l’edificio e riprenderselo?
No, niente di tutto questo.

Perché un palazzo, se vuoto, o occupato, è comunque una rendita, la base su cui costruire i meccanismi di produzione finanziaria della ricchezza, di quella rendita finanziaria con la quale hanno costruito un castello di carta che dal 2007 si sta sgretolando. Abitare per noi, significa vivere, e vivere significa farlo con dignità e con diritti. Se non ce li danno, ce li prendiamo, per dire a tutti che quando certe cose non si hanno, è un furto e un’ingiustizia ed è qualcosa che va combattuto.
A pochi mesi di distanza, nello stesso palazzo nasce un centro sociale, il CSOA SANS PAPIERS. Un centro sociale polifunzionale, promotore di cultura libera e libero sapere.
Un altro tassello della nostra lotta per i diritti. Perché da uno stabile abbandonato e da un gruppo di sognatori di un mondo migliore, possono nascere tante cose.

I cinema chiudono, i teatri diventano bingo o posti del genere.

In tutti questi anni siamo rimasti Sans Papiers: senza documenti, senza un contratto di affitto, senza un contratto di lavoro, senza tanti documenti che rappresentano diritti, senza tanti diritti per cui non occorre alcun documento per rivendicarli.

E allora, a chi ci chiede di liberare lo stabile, perché è in precarie condizioni di stabilità, rispondiamo che le nostre vite sono precarie, voi ne siete responsabili, e ora facciamo i conti. CSOA SANS PAPIERS – RADIOSONAR – ACTION Carlo Felice

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Carla Vitantonio “Otto, ovvero per il diritto alla rabbia” & live Evì Evàn

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

h. 19 – aperitivo e vernissage della mostra fotografica “Otto, un anno fa” a cura di Fabiana Saliceto e Vittorio Giannitelli

h. 20:30 – Cena : Con L’Arte si Mangia .. la sottoscrizione della cena servirà in parte a finaziare i costi della serata.

h. 22:30 – Spettacolo di Carla Vitantonio e a seguire concerto degli Evì Evàn

[Otto, ovvero per il diritto alla rabbia]

Uno spettacolo di e con Carla Vitantonio
musiche Paolo Tizianel

“…nei passati otto anni ho fatto, in ordine sparso e ripetutamente, la cameriera al banco, la barista, la venditrice di multiproprietà, la valletta, la telefonista, la baby-sitter, l’insegnante privata, la segretaria, l’impiegata, la bibliotecaria, la commessa, la distributrice di giornali, la distributrice di volantini, la distributrice di gadgets, la cavia al dipartimento di psicologia, la redattrice, la promoter nei supermercati, il capro espiatorio in un’ufficio particolarmente problematico, l’interprete, l’esperta (o quasi) di consumo sostenibile, la donna sandwich…”

Otto è uno spettacolo che rivendica il diritto a chiamare le cose con il loro nome. Otto non usa la dicitura car@ per indicare entrambi i generi. Otto non crede alle pari opportunità, ma ci spera. Otto non parla di flessibilità ma di precarietà strutturale. Otto non è autobiografico, però nasce dall’osservazione del reale.

Otto è in bilico.

Che se un contratto regolare è un favore, se una casa (e non una stanza) in affitto è un privilegio, se una casa di proprietà è un lusso sfrenato, incazzarsi, almeno, sarà un diritto?

Storia di Otto

Dopo una lunghissima gestazione durata sei anni nasce Otto, un duetto di voce e musica quasi interamente composto da me, con brevi inserti tratti da scritti di Pazienza e Lanzetta.

Si tratta, probabilmente, di uno spettacolo sulla crescita, sul passaggio dall’adolescenza in cui tutto è possibile e perfettibile a un’età adulta in cui siamo quello che siamo, percepiamo la nostra incapacità di controllare e decidere tutto quello che accade e per questo spesso maturiamo un senso di rabbia e di impotenza che è poi il nodo dal quale si sviluppa Otto, questo sentimento di incomprensione, di impreparazione, di disappunto. Al tempo stesso Otto, che è stato partorito proprio nel cuore del modello produttivo del nordest, è anche una riflessione su questo modello, questo modello che secondo me proprio non funziona, che a furia di imporci di essere “disponibili al cambiamento” ci fa dimenticare quale faccia avevamo prima di cominciare a trasformarci, questo modello che sforna termini nuovi, che trasforma la sintassi senza trasformarne il contenuto: la cultura le culture la differenza le differenze le diversità l’integrazione l’inclusione e poi?

Tecnicamente lo spettacolo si sviluppa sulla falsariga di un modello molto semplice, quello del monologo (e non tanto quello del racconto, che secondo me è un’altra cosa). La musica, che inizialmente era pensata come un accessorio, quasi come un lusso, è diventata con il susseguirsi delle repliche una parte fondamentale dello spettacolo, e la figura del musicista ha preso una forma definita all’interno della drammaturgia. Le musiche sono originali.
Insomma, tecnicamente non si tratta di uno spettacolo innovativo, perchè io sono fermamente convinta che questo non sia il tempo delle innovazioni tecniche a teatro. Anzi, io temo che la troppa, elaborata, esasperata (e pure un po’ snob) ricerca dell’innovazione tecnica possa farci perdere di vista il contenuto.

Come in tutte le epoche di grande crisi economica e sociale bisogna forse ritornare all’essenziale, ecco, e io ci torno, I come back, eu volto.

That’s all folks.

Otto ha debuttato nel marzo 2007 ad Abano Terme in occasione delle celebrazioni per la Festa della Donna ed è stato inserito all’interno nel calendario dei festeggiamenti per il cinquantenario di Arci N.A. E’ poi stato ospitato da una serie di rassegne per la promozione della cultura femminile e della cultura lesbica. E’ stato inserito nella rassegna GAI “Salernoinvita”, nella rassegna “diritto e rovescio” organizzata dalla Commissione Pari Opportunità Mosaico per la Provincia di Bologna e in diverse manifestazioni per il sessantesimo anniversario della festa della donna.

http://www.lucilleidi.net/

[Evì Evàn]

L’orchestra di musica greca Evì Evàn propone il ritmo del rebetiko dal Novembre 2007. Il rebetiko è un idioma musicale che per i suoi forti contenuti ribelli fu perseguitato e censurato dal 1934 al 1945 fino al punto che gli stessi strumenti musicali dei “rebetis” vennero vietati. Canzoni di storie d’amore maledetto, disavventure della vita, passione per musica, vino e narghilè, trovano espressione in musiche dove i ritmi dell’allegria si alternano alle melodie melanconiche in un viaggio sonoro che si snoda fra Istanbul e Atene; da Smirne a Salonicco. Attraverso il rebetiko, che fonde sonorità occidentali e orientali e che per i suoi temi è stato paragonato al Fado e al Blues, l’orchestra porta il suo messaggio di fratellanza, multiculturalità ed uguaglianza.

The Greek music orchestra Evì Evàn has been playing the rebetiko rhythm since November 2007. Rebetiko, a musical idiom characterized by strong and rebellious content, was persecuted and censored from 1934 to 1945, to the extent that the very musical instruments of the “rebetis” were confiscated and destroyed. Songs about ill-fated love stories, life’s misadventures, love for music, wine and the narghilè, are expressed in performances which alternate between upbeat rhythms and melancholic melodies in a sound trip that goes from Istanbul to Athens to Smirne to Salonicco. Through rebetiko, which brings together eastern and western sounds, and for its themes has been compared to Fado and the Blues, the orchestra carries its message of brotherhood, multiculturalism, and equality.

http://www.myspace.com/evievan

INFO:
http://sanspapiers.noblogs.org/
http://www.radiosonar.net/

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NoTav: Yes We Trash! Damiano e Davide liberi subito!

C.S.O.A. Sans Papiers #occupybankitalia e RadioSonar.net promuovono:

NoTav: Yes We Trash! La Valle non si arresta!
Serata Benefit per le spese legali che i compagni arrestati e indagati dovranno affrontare per aver leggittimamente resistito in Val Susa il 3 luglio dell’anno scorso.

Trash Bloc in console con la R.O.T.A.S. – Roma Trash All Starz:
Los Quifos – Conscious Trash [Sans Papiers, Radiosonar.net]
Dj Mirkione [Pump Up the Jam]
IDUDIGGEI – Semiroquai e Fabioski [C.S.O.A. Sans Papiers]
Global Frogs [Experience Lab]

Damiano e Davide liberi! Liber* tutt*!

Il contagio: è la parola magica per capire il nostro tempo. La crisi dei mutui subprime e delle banche ha proceduto per contagio. Per contagio è esplosa la crisi dell’euro: come un’influenza, dalla Grecia all’Italia, dall’Irlanda alla Spagna. E ora anche la Francia e l’Austria, e la stessa Germania, che tutti i “medici” ritenevano immune.
I contagi che andrebbero prevenuti e curati, quelli che colpiscono il 99% della società, sono lasciati liberi, perché solo la libera concorrenza può salvare il mondo: questa è la dottrina inossidabile di top manager e ad delle holding bancarie, agenzie di rating e economisti. Quindi privatizzazioni, demolizioni del welfare e del diritto del lavoro, disoccupazione e povertà, devastazione ambientale e razzismo di Stato.
Ma l’estensione del contagio spaventa un pochino: e se qualcuno prova a ribellarsi? Allora entrano in gioco i governi nazionali e le procure più zelanti. La puntualità con cui questa mattina la procura di Torino, la solita, quella di Caselli, ha colpito il variegato “popolo No Tav” la dice lunga: di fronte al dilagare delle proteste di autotrasportatori e «forconi» occorre dare un segnale, spaventare e, soprattutto, impedire che segmenti sociali diversi si uniscano nella lotta. La durezza della crisi non ammette parole di dissenso, non tollera la dialettica democratica e la sospensione della democrazia deve procedere inesorabile, contro studenti e amministratori locali, giovani attivisti che non accettano di stare in silenzio di fronte allo scempio della Tav in Val Susa.
Ancora una volta, come accadde nell’estate del 2009, dopo le contestazioni del G8 di Torino, Caselli non perde occasioni per aprire le danze. Una maxi-operazione con decine di perquisizioni e arresti, misure cautelari che colpiscono giovani e giovanissimi incensurati, gettati nella solitudine e nella disperazione del carcere, solo per aver partecipato ad una grande manifestazione, quella del 3 luglioscorso, alla quale hanno preso parte oltre 70.000 persone, la Valle tutta quanta. Viene scelta una lotta simbolo, per chiarire a chi non l’avesse ancora capito, che il governo Monti non scherza, che il diritto al dissenso è un vecchio ricordo costituzionale che ora occorre mettere da parte, perché a contare e a decidere sono solo i mercati finanziari, gli stessi che hanno gettato il mondo nel burrone con le loro frodi e i loro saccheggi. Si colpisce la Val Susa, ma si parla ai pescatori, ai movimenti sardi e siciliani. Di più: si avvisano giovani e studenti che per loro è giunto il momento di stare buoni, di accettare senza lagne disoccupazione e povertà.

Non ci faremo intimidire, le loro manette non ci spaventano!

Siamo con Damiano e Davide! Studente di Scienze politiche e della rete studentesca UniCommon il primo, generoso protagonista del movimento dell’Onda nel 2008 e delle mobilitazioni dello scorso autunno, contro i tagli di Tremonti e Gelmini all’università. Attivista del movimento per il diritto all’abitare Action il secondo, da sempre al fianco dei più deboli e dei senza casa. Li vogliamo liberi e li vogliamo liberi subito, perché dissentire contro le opere inutili, difendere i beni comuni e i territori, tutto questo non è reato!

Siamo al fianco di tutti gli arrestati e gli indagati, anche per loro chiediamo libertà immediata!

Anomalia Sapienza/UniCommon, Point break – studentato occupato, Action – diritti in movimento, Esc – atelier autogestito, Assemblea di Medicina, Horus project, Strike, Csoa Corto Circuito, Csoa La Strada, Angelo Mai/Altrove, Laboratorio Puzzle, Csoa Sans Papiers, RadioSonar.net, Csoa Spartaco, Onda rossa 32

No Tav, si Vov, Meno Moretti, Più Peroni!

http://sanspapiers.noblogs.org/
http://www.radiosonar.net/
http://www.actiondiritti.net/

Prima della trash night Aperiteather a cura del gruppo teatrale del Sans Papiers.
https://www.facebook.com/events/205558169541004/

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SABATO 28 GENNAIO ROOTS REGGAE SESSION PER FINANZIARE L’AUTOCOSTRUZIONE DELL’IMPIANTO SONORO DEL CSOA SANS PAPIER. AI CONTROLLI DEL REAL ROCK SOUND SYSTEM UN’UNICA FAMILY A SOSTEGNO DEL PROGETTO: reality rocker, king doble, mr green, tappa zuchi, equal school, lionsway, mr roots & culture & who cares.. Poor man entry: 3 euro

SABATO 28 GENNAIO

ROOTS REGGAE SESSION PER FINANZIARE L’AUTOCOSTRUZIONE DELL’IMPIANTO SONORO DEL CSOA SANS PAPIER. AI CONTROLLI DEL REAL ROCK SOUND SYSTEM UN’UNICA FAMILY A SOSTEGNO DEL PROGETTO:

reality rocker, king doble, mr green, tappa zuchi, equal school, lionsway, mr roots & culture & who cares..

Poor man entry: 3 euro

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